LA LEGGENDA DI MENG JIANGNU

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La leggenda di Meng Jiang Nü (孟姜女) è un racconto cinese con molte varianti. Le versioni più recenti collocano la storia nel periodo della dinastia Qin (221-206 a.C.).

Questa storia è oggigiorno considerata come uno dei quattro grandi racconti popolari della Cina, insieme alla Leggenda del Serpente Bianco (Baishezhuan), Liang Shanbo e Zhu Yingtai e, al Bovaro e alla Tessitrice (Niulang Zhinü). Si ritiene che questo racconto abbia avuto molte versioni e si sia sviluppato in tanti generi nel corso degli ultimi 2000 anni.

Durante la dinastia Qin, viveva una coppia di anziani senza figli di nome Meng. Accanto a loro, abitava un’altra coppia di anziani senza prole, la famiglia Jiang. Un giorno il signor Meng piantò nel suo cortile un seme di zucca. La pianta crebbe e arrivò fino al giardino del signor Jiang. Entrambi gli anziani si presero cura insieme della pianta, che in autunno dette loro un bellissimo frutto. Decisero di coglierlo e dividerlo in due parti. All’apertura della zucca, scoprirono al suo interno una graziosa bambina che crebbero insieme come loro figlia e la chiamarono Meng Jiangnü (figlia di Meng e Jiang).
La ragazza crebbe bella e gentile, prendendosi cura di entrambe le sue famiglie. Un giorno, mentre si trovava in giardino, vide una persona nascosta tra i cespugli. Chiamò i suoi genitori e la persona uscì dal nascondiglio. Si trattava di un bel giovane intellettuale, Fan Qiliang, che temeva di essere preso dalle guardie dell’imperatore Qin Shihuang per lavorare alla costruzione della Grande Muraglia.
In quel periodo, l’imperatore Qin Shihuang aveva annunciato la costruzione della Grande Muraglia e molti uomini erano obbligati a prestare il loro lavoro.
Meng Jiangnü  e Fan Qiliang si innamorarono e con il consenso delle due famiglie si sposarono. Tre giorni dopo il matrimonio, Fan fu catturato dalle guardie e costretto ad andare a lavorare alla costruzione della muraglia nel nord della Cina.
Passò un anno senza che Meng Jiangnü avesse notizie del suo sposo. Decise di andarlo a trovare portandogli indumenti caldi. Intraprese il lungo e difficile viaggio, scalando montagne e attraversando fiumi, finalmente raggiunse i piedi della Grande Muraglia.
Appena arrivata, chiese di suo marito e scoprì che lui era morto a causa del duro lavoro e come molti altri era stato seppellito sotto le mura. Iniziò a piangere dal dolore e pianse per tre giorni e tre notti sulla Grande Muraglia. All’improvviso si sentì un forte rumore e parte delle mura, una sezione lunga 400km, crollò. L’imperatore, che in quel momento si trovava in tour sulla muraglia, venne a sapere dell’accaduto e adirato volle subito essere portato dalla colpevole per punirla.
Come vide Meng Jiangnü, l’imperatore rimase colpito dalla sua bellezza e invece di punirla, la chiese in sposa. Meng Jiangnü trattenne i suoi sentimenti di rabbia e non potendo fare altrimenti, accettò ponendo tre condizioni: per prima cosa il corpo di suo marito doveva essere ritrovato; quindi, doveva avere un funerale di stato e come ultima richiesta, Meng Jiangnü voleva vedere l’oceano.
L’imperatore, sebbene contrario all’idea di fare un funerale solenne per un cittadino comune, acconsentì.
Dopo il funerale, Meng Jiangnü determinata a fuggire dall’imperatore e a riunirsi con il suo amato, si lanciò nell’oceano vicino al Mare di Bohai.

Questa storia fu creata per raccontare del duro lavoro cui erano sottoposti i cinesi durante il regno dell’imperatore Qin Shihuang.
Per ricordare Meng Jiangnü nella dinastia Song (960-1279) fu costruito un tempio in suo nome, ai piedi della Grande Muraglia nella città di Qinhuangdao City, Hebei, tuttora visitabile.

 

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