La Cina in valigia – 3

La Cina in valigia
Sinaforum
Viaggi
19/04/21

La Provincia di Gansu e la Via della Seta

Continuando il nostro viaggio virtuale in Cina, nell’epoca in cui è di grande attualità la “Nuova Via della Seta”, vi portiamo nella Provincia di Gansu, a scoprire le attrazioni e le bellezze di una zona di confine lungo la tradizionale Via della Seta, la più antica via carovaniera tra oriente e occidente, percorsa per secoli da flussi di uomini e merci.

Partiamo da Lanzhou, il capoluogo della Provincia di Gansu, ben collegato con le principali città cinesi, per visitare una delle principali attrazioni della zona, il Monastero Tibetano Labrang 拉卜楞寺.

Situato a ovest della Contea di Xiahe夏河县, nella Prefettura Autonoma Tibetana Gannan, il Monastero Tibetano Labrang, il più importante al di fuori del Tibet, può essere raggiunto in circa 4-5 ore di auto da Lanzhou.

Costruito nel 1709 durante la dinastia Qing, il monastero è uno dei sei più grandi templi religiosi della tradizione del lamaismo Geluk, secondo solo al palazzo del Potala a Lhasa, in Tibet. L’area del monastero copre 82 ettari, dispone di più di 10.000 padiglioni e ospita oltre 3.000 lama.

Durante la suggestiva visita, potrete osservare la vita dei monaci, assistere a cerimonie o seguire i pellegrini durante le loro attività religiose rituali calandovi nell’atmosfera mistica del luogo.

Ogni anno qui si svolge il Labrang Thangka Festival, durante il quale i fedeli di culto tibetano salgono al monastero in alta quota per pregare e ricevere benedizioni. Migliaia di persone si riuniscono davanti al grande pendio per assistere alla cerimonia dello srotolamento del Thangka gigante – immagine sacra buddista dipinta su cotone. L’insolita tradizione e la vista di centinaia di persone vestite con abiti tradizionali sono davvero sorprendenti.  

Altra attrazione della sfera religiosa che vi consigliamo di non perdere è il Monastero Tibetano Bingling 冰凌寺Situato a 75km da Lanzhou, nel sud-ovest della contea di Yongjing 永靖县, sulle ripide pendici rocciose lungo la riva nord del Fiume Giallo, si raggiunge auto e poi in battello.

La parola “Bingling” significa mille Buddha o 10.000 Buddha in lingua tibetana. Il Monastero Tibetano Bingling, con una storia di oltre 1.500 anni, ospita un complesso lungo due chilometri di 183 grotte, costruite su quattro strati nella montagna, quasi 800 statue e circa 900 mq di affreschi. Qui è conservata una delle più grandi statue scolpite di Buddha dell’era della dinastia Tang (618-907) in Cina, che misura circa 27 metri di altezza. Vi invitiamo a godervi il ​​piacevole giro in barca verso le grotte di Bingling e il paesaggio lungo il lago, mentre ammirate le opere d’arte sopravvissute in questo incredibile complesso.

Dunhuang 敦煌

Spingendosi ancora più ad occidente, all’estremità occidentale del Corridoio di Hexi, anche conosciuto come Corridoio del Gansu, si arriva a Dunhuang, che si trova nel crocevia delle provincie di Gansu, Xinjiang e Qinghai, in un’oasi circondata da dune dorate tra il Deserto del Gobi e quello del Taklamakan.

Città di frontiera e tappa imprescindibile della Via della Seta, nel corso della sua lunga storia Dunhuang è cresciuta con le caratteristiche uniche di un luogo che ha ospitato un continuo e intenso movimento di gente, merci e culture e siamo certi che questi paesaggi si fisseranno in maniera indelebile nei vostri ricordi.

Per il suo ricco patrimonio artistico e culturale è considerata una città storica e culturale di livello nazionale e offre diverse attrazioni turistiche da non perdere, quali Le Grotte di Mogao, Patrimonio mondiale dall’UNESCO dal 1987, dove sono conservate oltre 2.000 statue colorate di Buddha di varie dimensioni e dipinti murali dal valore inestimabile, le meravigliose dune di sabbia di Mingshashan e l’oasi del Lago della Luna Crescente, due gioielli alle porte dell’arido deserto di Taklamakan a soli 5 km dalla città e, per finire, iI Parco Geologico Zhangye Danxia, una meraviglia della natura non lontana dal suggestivo deserto del Gobi.


Grotte di Mogao 莫高窟

Partiamo dalle Grotte di Mogao, note anche come “Grotte dei 1. 000 Buddha”, che si trovano a 25 km a sud-est di Dunhuang. Con una lunghezza totale di oltre 1.600 metri e distribuite su cinque piani, le 492 grotte, che si snodano attraverso pareti di roccia arenaria e sulla Collina di Mingsha, sono ricche di dipinti murali e sculture buddiste ben conservati e costituiscono il più grande e prezioso tesoro di arte buddista al mondo, definito “la perla scintillante che adorna la Via della Seta”.

Iniziate a costruire nel 366 d.C., ospitano i migliori capolavori dell’arte buddista dal IV al XIV secolo e hanno un valore storico senza pari, come testimonianza dell’evoluzione dell’arte buddista nella Cina nord-occidentale. Le opere infatti forniscono un’abbondanza di materiali che raffigurano vari aspetti della politica, dell’economia, della cultura, delle arti, della religione, delle relazioni etniche e dell’abbigliamento quotidiano nella Cina occidentale nel corso di 1000 anni. Lo stile artistico unico dell’arte di Dunhuang non è solo la fusione della tradizione artistica cinese Han e degli stili assimilati dalle antiche usanze indiane e gandhariane, ma è anche un’integrazione delle arti dei turchi, degli antichi tibetani e di altre minoranze etniche cinesi. Molti di questi capolavori sono creazioni di un talento estetico senza pari, che vi lasceranno senza parole.

Negli anni ’80 è stata istituita un’accademia di studi in questo campo e nel 1987 Le Grotte di Mogao sono state incluse nella “Lista del Patrimonio Culturale Mondiale” e sono classificate come reliquie chiave sotto la protezione dello Stato.

Il Passo della Porta di Giada (Yumenguan 玉门关)

A 88 km a nord-ovest della città di Dunhuang, nel deserto del Gobi, si trova il Passo Yumen.

Fu fatto costruire nel 121 a.C. dall’imperatore Wu della dinastia degli Han Occidentali come avamposto e fortezza militare per controllare la stabilità del confine occidentale dell’impero ed è collegato al Passo Yang, l’altra importante roccaforte della frontiera, da una sezione di Grande Muraglia di epoca Han, di circa 40 Km di lunghezza e 503 metri di larghezza, che includeva 2 castelli, 20 torri e 17 bastioni. Queste costruzioni hanno avuto un ruolo strategico per il successo degli Han nelle campagne contro i Xiongnu, i nemici nomadi della Mongolia che tentavano incursioni nel territorio cinese, e sono state di fondamentale importanza per la difesa di Dunhuang e delle sue ricchezze artistiche.

Come unico accesso del percorso nord della Via della Seta, il Passo Yumen fungeva anche da stazione di posta per uomini d’affari e ambasciatori, contribuendo alla prosperità degli scambi commerciali lungo la rotta commerciale. Tra i prodotti scambiati, oltre alla seta, alla porcellana e al tè c’era anche la giada, in cinese “yu”, da cui prende il nome di “Passo della Porta di Giada”. Anche se al giorno d’oggi non rimane molto delle antiche costruzioni, vale la pena spingersi fin qui per calarsi nell’affascinante atmosfera delle terre di confine ed ammirare la vastità del deserto e la bellezza delle sue dune.

L’oasi del Lago della Luna Crescente 月牙泉

Conosciuto come “Primavera nel deserto”, il Lago della Luna Crescente si trova nella periferia meridionale della città di Dunhuang, ai piedi settentrionali delle dune di sabbia ‘cantanti’ della Collina Mingsha 鸣沙山. Vi sorprenderà scorgere nel bel mezzo del deserto questa singolare oasi lacustre, dalla forma di una falce di luna, da cui il nome Yueya, con la sua acqua limpida circondata dall’erba.

Si dice che quando il vento soffia sulla sabbia, niente cade nell’acqua sorgiva, infatti la particolare conformazione geografica del territorio circostante gli impedisce di essere sepolta dal deserto.

In occasione della festa nazionale delle Barche drago che cade il 5° giorno del 5° mese del calendario lunare – tra maggio e giugno -, è diventata un’usanza popolare locale arrampicarsi sulla Collina di Mingsha per ammirare lo spettacolo della primavera di Yueya.

Una leggenda vuole che qui crescano le erbe Sette Stelle, con proprietà curative per malattie difficili, e coloro che le mangiano vivranno per sempre, da cui l’appellativo di “Primavera Medicinale”.

La Collina Mingsha 鸣沙山

Eccovi arrivati alla Collina Mingsha, “montagna” del deserto fatta di dune di sabbia dorata alte decine di metri e ripide come una scogliera, che coprono un’area di circa 40 km quadrati. Qui potrete sentire il magico suono della sabbia in movimento quando il vento la fa scivolare giù dalla cima della collina e godervi lo splendido scenario del deserto, magari nel corso di un’esotica esplorazione delle dune di sabbia cavalcando cammelli.

È il luogo ideale per osservare la luna nella notte di Metà Autunno, quando, salendo sulla cima di una “montagna”, potrete vedere le perfette sagome delle dune illuminate dalla luce lunare nel vasto deserto. E potrete ammirare il riflesso della luna e delle stelle nel Lago della Luna Crescente.

Il Passo Meridionale (Yangguan 阳关)

Il Passo Yang era uno dei due importanti passi occidentali (l’altro è il Passo Yumen) della Grande Muraglia durante la dinastia Han occidentale (206 aC – 24 dC). Fu istituito e utilizzato come avamposto difensivo della frontiera occidentale della Cina dall’imperatore Han Wu (156 aC-87 aC).

Anticamente Yang significava Sud e il passo prese il nome dalla sua posizione a sud rispetto al Passo Yumen. Similmente a quest’ultima roccaforte, il Passo Yang ha protetto Dunhuang dalle invasioni da nord-ovest ed è stato testimone della prosperità dell’antica Via della Seta.

Zhangye 张掖

E per finire arriviamo a Zhangye, nella parte centrale del leggendario Corridoio Hexi, in passato conosciuta come Ganzhou, oggi sulla linea ferroviaria Lanzhou-Xinjiang, attraversata dall’autostrada nazionale n. 312.

l nome “Zhangye” (张掖), che letteralmente significa “estendere il braccio”, è un’abbreviazione dell’antico detto cinese “per estendere il braccio del paese, fino al regno occidentale” (张国臂 掖,以通西域). La tradizione vuole che, durante la dinastia Tang (618-907), il famoso monaco esploratore Xuanzang passò di qui durante il suo viaggio verso l’India.

Vi abbiamo accompagnato fin qui per farvi immerge nell’incredibile paesaggio del Parco Geologico Nazionale Zhangye Danxia甘肃张掖国家地质公园, ai piedi orientali dei Monti Qilian 祁连山, una spettacolare area di formazioni Danxia (nuvola rossa) che copre circa 50 chilometri quadrati, considerato uno dei luoghi più belli della Cina. Lo scenario si presta perfettamente come set cinematografico e infatti compare in diversi film, tra i quali il recente Mulan di produzione Disney.

Le scogliere rosse scoscese e le creste multicolori degli strati rocciosi accompagneranno il vostro sguardo fino all’orizzonte e in tutta la zona troverete ​​un caleidoscopio di affioramenti rocciosi rossi con forme strane e meravigliose come castelli, coni, torri, creature umane, uccelli e animali. Quando fanno capolino attraverso la nebbia e le nuvole, le loro vette producono uno scenario simile a un miraggio di fantastiche montagne e padiglioni.

Le formazioni Danxia sono un capolavoro della natura. Le creste colorate delle montagne sono proprio come una tavolozza di un pittore. Rimarrete incantati dalle affascinanti colorazioni di rosso, rosso violaceo, verde giallastro, verde grigiastro e grigio raggiunte dagli strati sedimentari delle Danxia, formatesi dall’erosione dell’acqua e del vento nel corso di ere geologiche.

Dopo la visita alle Danxia, potrete esplorare Zhangye, dove Marco Polo visse per un anno nel 1274 e il vicino Tempio del Buddha Gigante 大佛寺, considerato il luogo di nascita di Kublai Khan, che custodisce al suo interno una statua in legno del Buddha disteso lunga 35 metri, una delle più grandi di tutta l’Asia.

Ancora una volta, passando dal fascino mistico dei templi buddisti e dallo splendore della loro arte, attraverso i memorabili paesaggi del deserto, delle oasi brillanti e delle antiche fortificazioni lungo l’antica via carovaniera, speriamo di aver stimolato la vostra curiosità e vi aspettiamo per programmare insieme il vostro prossimo viaggio lungo l’intramontabile Via della Seta.

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